Il racconto di Enrichetta

locandina

L’idea di Valerio Moncini , collaboratore ed esperto storico della Commissione Scuola e cultura “Ermes Gatti” Anpi-Fiamme Verdi di Vallecamonica, di trasformare in “racconti” le interviste rilasciate dai testimoni del Novecento e di arricchirli con le illustrazioni di Sabrina Valentini, è stata accolta con entusiasmo dal Museo della Resistenza di Valsaviore che si è fatto promotore con Anpi di Valle Camonica e Circolo Culturale Ghislandi del primo volume “Il racconto di Rosi”, presentato in anteprima in occasione del 70° Anniversario dell’incendio di Cevo.
L’accattivante formula del libro e la forte motivazione che in questi anni muove le iniziative di carattere culturale del Museo , come si evince dalle finalità statutarie e in ottemperanza all’impegno nel “contribuire a sollecitare la partecipazione dei cittadini e delle giovani generazioni, perché possano diventare protagoniste del progresso civile e sociale di un Paese, ispirato ai principi e ai valori della Resistenza”, ci ha portato divenire promotori del progetto di creare altri volumi, il secondo dei quali racconta la storia di Enrichetta Comincioli, figura molto cara alla popolazione di Cevo.
Nata a Cevo il 28 febbraio 1923 e attualmente residente a Melegnano (MI), Enrichetta si trova coinvolta suo malgrado nelle vicende inerenti la lotta di Liberazione in Valsaviore , eventi drammatici per i quali il Presidente della Repubblica Cossiga ha conferito la medaglia di bronzo al Valor Militare a Cevo , così motivandola: “Sin dall’8 settembre 1943, la popolazione di Cevo non esitò a prendere le armi contro l’invasore. In 18 mesi di aspri combattimenti, malgrado le distruzioni e le rappresaglie subite, le formazioni partigiane diedero un notevole contributo di sangue e di valore, sia nella difesa del proprio territorio, sia nella liberazione della Valcamonica fino al salvataggio delle centrali idroelettriche dell’Adamello.”
“Il racconto di Enrichetta” in questa versione “ridotta” tratta dal libro “Ravensbruck e ritorno” edito nel 2005 dal Circolo Culturale Ghislandi, è stato condiviso e voluto fortemente anche dalla famiglia, affinché i fatti narrati , possano sensibilizzare le nuove generazioni in maniera tale che nessuno debba più in futuro affermare come Enrichetta : “Milioni di persone come me fummo vittime silenziose che nessuno ha difeso”.
Al prossimo racconto…
Katia Eufemia Bresadola
(Museo della Resistenza- Anpi Valle Camonica)