RESOCONTO DA RAVENSBRUCK

Cari amici e compagni,

Dal 12 al 14  Aprile si sono svolte a Ravensbrück le celebrazioni per la Liberazione.

 

Il programma è stato piuttosto intenso quest’anno ed è iniziato il giorno 12 con il forum delle 2 e 3 generazioni ed è terminato il 14 con la celebrazione e la posa della targa in memoria delle deportate italiane.

Il forum, moderato da Matthias Heyl, psicologo e pedagogista che da molti anni lavora su questi temi, è stato interessante con la partecipazione di figli e nipoti arrivati da molti paesi europei. Ho preparato un articolo per Triangolo Rosso per un approfondimento su questa iniziativa.

 

Il giorno 13 si sono svolte diverse iniziative, incontro con il dr. Fagot da Israele che è stato bambino a Ravensbrück, presentazione di libri,  mostre, ma la maggiorparte di queste iniziative erano in lingue per me non accessibili.

Ho trovato interessante la mostra fotografica “Objects from the concentration camps”, oggetti in apparenza senza un grande significato ma che per la dimensione e il montaggio delle immagini hanno assunto un valore narrativo di storie private e nello stesso tempo una connotazione che le rende rappresentative del dramma della deportazione.

 

La celebrazione generale si è svolta il 14 al coperto per ragioni climatiche, ed è stata molto partecipata. Fortunatamente le pericolose  provocazioni evocate da parte polacca non si sono verificate e tutta la cerimonia si è svolta tranquillamente alla presenta del Ministro Presidente del Brandeburgo. La presenza dei polacchi non ha prevaricato il nutrito gruppo di francesi e di italiani e la rappresentanza consistente degli antifascisti tedeschi che si erano mobilitati.

 

Insa Eschebach, direttrice del Memoriale, aveva avvertito i polacchi che non sarebbero stati accettati gruppi dell’associazione NSZ, presente lo scorso anno perché a seguito di ricerche approfondite è emerso che si tratta di un’associazione antisemita, nonostante i polacchi lo neghino. La provocazione paventata da parte dell’ambasciata polacca consisteva nel fatto che tutti sarebbero venuti con la quella fascia per solidarietà con la NSZ.

In realtà questi gruppi non si sono presentati, ma a fine cerimonia la tv polacca ha emesso un comunicato in cui ribadiva le proprie convinzioni denunciando la presenza di gruppi “antifascisti”

alle celebrazioni…tralascio ogni commento.

 

Dopo le celebrazioni generali si è svolta la cerimonia di posa della targa per le deportate italiane alla presenza dell’Ambasciatore italiano a Berlino, dr. Luigi Mattiolo e della presidente del COMITES (Comitato Italiani all’Estero) Simonetta Donà, che ha voluto e patrocinato questa iniziativa.

 

Molti italiani residenti a Berlino erano presenti e dopo la cerimonia hanno visitato il campo e partecipato  al dibattito, moderato da Insa Eschebach, con traduzione simultanea, sulla deportazione delle donne italiane e sul rapporto tra Italia e Germania.

Voglio sottolineare la disponibilità dell’Ambasciatore che, a differenza di altri precedenti casi, è stato tutto il giorno con noi e ha preso la parola sia per la posa della targa sia all’apertura del dibattito, dimostrando grande partecipazione.

 

Questo in sintesi il resoconto delle celebrazioni a Ravensbrück. Scriverò un approfondimento su TR.

 

Un caro abbraccio a tutti.

Ambra Laurenzi

 

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