PIETRE D’INCIAMPO

Gunter Demnig e il progetto Pietre d’inciampo Nato a Berlino nel 1947, abita a Colonia, sebbene da anni trascorra la maggior parte dell’anno viaggiando da un luogo all’altro dell’Europa per collocare le Pietre d’inciampo. Voleva diventare pilota, ma attratto dall’arte studiò all’Accademia di Belle Arti. Nel 1993 iniziò a concepire il progetto delle Pietre d’inciampo. La prima posa risale al 1996 a Berlino Kreutzberg, ora sono più di 70.000 e si trovano in 21 Paesi europei. Il progetto Pietre d’inciampo si compone di due elementi che insieme collaborano al successo e alla diffusione dell’iniziativa, rendendola unica sia tra le forme di arte contemporanea che tra i progetti dedicati alla memoria. Da una parte abbiamo infatti l’azione di un singolo artista e dall’altra l’impegno di cittadini sensibili che vogliono fare memoria, per cui si può affermare che l’esito finale porti alla creazione di un movimento europeo d’impegno civile. L’artista stesso, rifacendosi a Joseph Beuys, parla di “scultura sociale”, sottolineando così come il suo sia a tutti gli effetti un progetto/monumento artistico. Si tratta di una forma di arte partecipativa e lo stesso concetto di “scultura sociale” può descriverla solo parzialmente. Nella realtà quotidiana le Pietre d’inciampo hanno coinvolto e continuano a coinvolgere decine di migliaia di persone in tutta Europa che volontariamente si impegnano per la riuscita del progetto. Incalcolabile è il numero di pubblicazioni stampate, di contributi in Internet e di altre attività sviluppate a corollario delle Pietre d’inciampo. Questo progetto è un indubbio segnale di speranza: dopo un’Europa schiacciata dalla guerra e dalle dittature conforta scoprire che nei luoghi più diversi, dispersi in 21 Paesi del continente europeo, si condividano comuni valori su cui costruire un’Europa di pace, consapevole delle sue passate responsabilità e auspicabilmente capace di cogliere le sfide del presente. Per la sua idea e la determinazione nel realizzarla Gunter Demnig ha ricevuto riconoscimenti dallo Stato Tedesco e da numerose associazioni e fondazioni dedite a coltivare la memoria della Shoah e dei crimini del nazifascismo, come pure a promuovere la comprensione e la pace tra le nazioni.