“NEL SEGNO DI MAGGIO”

Don Vittorio Bonomelli, bresciano della Valcamonica, oltre che un autentico sacerdote, fu un uomo coraggioso, anche se cauto.

Nel giugno 1944 partecipò alla guerra in qualità di cappellano militare, paracadutista, radiotelegrafista ed agente segreto dell’Intellegent Service Inglese; il suo nome in codice era Platone oppure Gioppino con gli scarponi.

Tra le sue più rischiose imprese si ricorda quella in cui una notte, con un aereo , lanciò su Brescia centinaia di volantini per avvisare i cittadini che gli Alleati avevano deciso di bombardare la città. In seguito venne scoperto, accusato dagli stessi di alto tradimento e condannato a morte. Poco prima dell’esecuzione però fu salvato dal Capitano inglese Peter Cooper che gli promise, in cambio della salvezza, una rischiosa missione: distruggere le “fortezza volante inglese” catturata dai nazifascisti e arrivata da poco all’aeroporto di Ghedi.

Don Vittorio accettò il patto, venne paracadutato a Mezzane di Calvisano e travestito da civile bussò alla porta dell’amico don Francesco Calzoni.

Avuto in prestito una bicicletta, si diresse all’ereoporto di Ghedi dove i tedeschi orgogliosi rivolgevano ai contadini e alla gente del luogo l’invito ad andare a guardare il poderoso aereo catturato. Unendosi ai curiosi, riuscì ad avvicinarsi alla fortezza volante e a far scivolare sotto di essa tre saponette incendiarie portando così a termine la pericolosa missione. Ricercato dai nazifascisti scappò verso Bergamo.

A Romano di Lombardia (BG) si unì a delle persone che come scoprì si stavano recando in pellegrinaggio a Ghiaie di Bonate dove la Madonna nel Mese di Maggio era apparsa alla bambina Adelaide di sette anni. Don Vittorio venne così a conoscenza delle apparizioni e rimase impressionato dalle migliaia di pellegrini che nonostante i recenti bombardamenti al ponte ferroviario di Ponte San Pietro, rischiando la vita, si recavano sul posto per pregare.

Per don Vittorio fu di vitale importanza avvisare subito il comando alleato della situazione per far sospondere il programmato bombardamento di Bergamo previsto per il vicino 14 Agosto e salvare così anche le vite dei pellegrini. Grazie alle apparizioni delle Ghiaie, Bergamo fu l’unica città del nord a non essere bombardata durante tutta la guerra.

Lo stesso don Vittorio molti anni dopo, ormai divenuto Monsignore, definì la Madonna “la prima partigiana d’Italia” e aggiunse con ironia “Le autorità prima mi volevano dare la medaglia d’oro, poi quella d’argento, alla fine mi sono rimaste quelle della Cresima e della Prima Comunione”.

“Quelle apparizioni” scrisse “contribuirono a deprimere il morale delle truppe repubblichine e tedesche, tanto che lo stesso Hitler, ne abbiamo prova, si interessò ai fatti di Ghiaie”.

Grande amico del capitano Peter Cooper che convinse gli inglesi a nno bombardare Bergamo, l’eroe della libertà don Vittorio Bonomelli scomparve nel 1984.

 

Tratto dalle note del regista Angelo Mazzola